martedì 10 gennaio 2012

Intervista al Grand’Ufficiale Salvatore Fasano

Incontriamo il Grand’Ufficiale Salvatore Fasano in occasione dell’uscita del suo libro “Monumenti ed Epigrafi – in memoria dei caduti cavesi di tutte le guerre” per conoscere, in anteprima, contenuti  e curiosità dell’opera.
Perché ha deciso di realizzare il testo “Monumenti ed Epigrafi”?
“Nel corso delle ricerche sui caduti nati o residenti a Cava de’ Tirreni, necessarie per la compilazione del mio primo libro, l’Albo d’Oro dei caduti cavesi –sottolinea il prof. Fasano- ho dovuto effettuare riscontri sui nomi dei militari riportati sulle lapidi che ricordano i nostri giovani eroi. In quell’occasione ho verificato, purtroppo, diverse discordanze, specialmente sulle lapidi di S. Anna, S. Cesareo – Castagneto, della SS. Annunziata e su quelle generali installate sulle pareti esterne del Sacrario Militare, in merito al luogo di nascita o residenza di diversi caduti, nonché di militari che furono, erroneamente, considerati morti sul campo o dispersi. Ed è allora che ho pensato di scrivere “Monumenti ed Epigrafi”.
Com’è strutturato?
“Nel rigore storico che ho cercato di applicare al mio impegno, rilevanza fondamentale ha avuto l’inquadramento delle varie tappe anagrafiche del caduto nel breve percorso della sua giovane esistenza. Il lavoro segue infatti, in modo più approfondito rispetto all’Albo D’Oro, il caduto dal luogo di nascita e di eventuale residenza, fino alla partenza per la guerra, da cui non ha fatto più ritorno”.
Come e dove ha reperito le informazioni necessarie alla stesura di “Monumenti ed Epigrafi”?
“Per il riscontro, mi sono avvalso del mio copioso archivio personale, nonché del pregevole contributo dei componenti gli uffici dello Stato Civile e dell’anagrafe del Comune di Cava, ai quali vanno i miei più sinceri ringraziamenti. L’amministrazione comunale ed il Sindaco Avv. Prof. Marco Galdi poi, mi sono stati particolarmente vicini concedendomi il patrocinio morale e l’onore della presentazione dell’opera”.
Quali sono le frazioni che l’hanno maggiormente impegnata e perchè?
“Le frazioni che hanno interessato di più il mio impegno sono state S. Cesareo, S. Anna, S. Lucia, SS. Annunziata e S. Pietro per l’individuazione esatta del luogo di nascita e di residenza dei caduti”.
Qual è il quadro della vita cavese tra le due guerre che emerge dalle sue ricerche?
“In base ai dati da me raccolti ho potuto constatare che la maggioranza delle madri dei caduti della prima guerra mondiale, era tessitrice. Ciò dimostra l’importanza in quel periodo dell’industria e del commercio dei prodotti tessili. Tra gli uomini poi, era molto estesa la coltivazione del tabacco e la lavorazione dello spago. Non meno fiorente era l’artigianato, diffuso su quasi tutto il territorio metelliano”.
Si sente un vero e proprio storico cavese?
“Saranno i posteri a giudicare il mio impegno sul fronte delle ricerche storiche che durano dal 1980”.
Ha mai pensato di incontrare gli studenti per trasmettere loro le sue conoscenze?
“Quest’idea mi fu suggerita dalla Commissione Cultura del Comune nel 1996, quando sottoposi all’attenzione dei suoi componenti il menabò della prima edizione dell’Albo d’Oro. In passato ho incontrato gli alunni delle scuole elementari ma prossimamente, incontrerò gli studenti del liceo Scientifico “Genoino” di Cava de’ Tirreni”.

Lara Adinolfi

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