Soltanto dopo la
pubblicazione della quarta edizione dell’ Albo
d’Oro dei Caduti Cavesi e, nel 2011, del volumetto Monumenti ed Epigrafi, si presentò l’occasione per dare avvio alla
mia iniziativa.
Assicurata la disponibilità alla loro collaborazione, con il prof. Franco Bruno Vitolo, mio figlio
Daniele, Beatrice Sparano e Lara Adinolfi, si formò il “magnifico” team che ha
dato i frutti sperati.
Per le ricerche sui dati anagrafici e del nucleo familiare
di molti personaggi non militari ci siamo avvalsi del personale
dell’anagrafe e dello stato civile del
nostro Comune, in particolare delle signore Isabella Siani e Maria Pia Abate; con i reverendi sacerdoti di S. Lucia, S. Pietro e S. Arcangelo, don Alfonso Sarro dell’Abbazia
benedettina nonché il personale del cimitero.
Molti sono gli episodi che hanno attirato la mia attenzione durante i lunghi anni di ricerca.
Ne cito alcuni:
Ne cito alcuni:
- l'Eroe Adolfo Casaburi mentre giaceva ferito all'ospedale da campo, ottenne Motu Proprio Sovrano la seconda medaglia d'argento.
- I due amici carissimi Francesco Alfieri e Antonio Nigro, soci fondatori del circolo Cattolico San Francesco d'Assisi, insieme frequentarono l'accademia di Modena, affratellati alla partenza della guerra nello stesso giorno, caddero da eroi nella stessa notte del 18 Maggio 1916: il primo sull'Altopiano di Asiago, il secondo al Passo della Vena (Vicenza).
Due militari cavesi di nome Vincenzo Faiella, con la stessa paternità (Giuseppe), parteciparono alla Prima Guerra Mondiale: uno nacque a S. Arcangelo, l’altro a S. Lucia, frazioni di Cava de’ Tirreni.
Il primo, un finanziere, è ricordato quale caduto in guerra.
Il secondo, un colono di S. Lucia che aveva partecipato sì alla prima guerra mondiale, fu dichiarato dapprima “disperso”, successivamente fece pervenire sue notizie a Cava dalla prigionia, in quanto internato dal mese di luglio del 1917. A guerra finita ritornò in patria e morì nel 1964 in via Zarella, luogo poco distante dalla targa che indica la via intitolata a Vincenzo Faiella.
La targa, dunque, fu posta nella frazione sbagliata e riferita all’uomo sbagliato!
Frutto di quella commissione dopo
circa quattro anni di ricerche, fu la proposizione di oltre duecento tra vie e
piazze ed altrettanti toponimi. Dopo l’approvazione dei lavori da parte del
consiglio comunale e degli organi preposti di Salerno, si pensò all’attuazione.
Dirigente responsabile era la dottoressa Rosanna Palumbo che propose e fece
deliberare la divisione dell’enorme mole di lavoro in diversi stralci. Nei
primi due stralci furono attuate ben 26 tra vie e piazze tra cui Piazzale
Europa che ricopriva il primo tratto del Trincerone Ferroviario.
Fiore all’occhiello della
Commissione Speciale fu sistemazione delle vie del cosiddetto Rione Gescal e delle
Cooperative ‘La Riscossa’, strade che erano di recente costruzione e che
avevano una caotica identificazione. Ci fu quindi l’intitolazione di strade a
personaggi illustri come Salvo D’Acquisto, Il generale di C.A. CC. Giuseppe Del
Rosso.
Lei, durante la presentazione del volume sulla Toponomastica storica di Cava de' Tirreni ha parlato di un altro fiore all'occhiello della Commissione Toponomastica da lei presieduta. Di quale lavoro speciale si tratta?
Si tratta della situazione caotica della toponomastica di S.Anna. Iniziati i lavori della Commissione Speciale nel 1986, si mise in programma, fra l'altro, anche la sistemazione toponomastica sul territorio della fertile zona di S.Anna. Dopo due anni iniziarono i sopralluoghi con personale del Comune, i presidenti (tra cui il prof. Vito Di Domenico e Andrea Lambiase) della VII Circoscrizione (ora abolita) S.Lucia - S.Anna e rioni limitrofi con l'indimenticato dr. Elia Clarizia (componente della Commissione). Si abbozzo, allora, un piano di riordino della Toponomastica della zona. Tale piano nel 1990 fu approvato dal Consiglio Comunale (Del.G.C. 105/90); successivamente venne sottoposto all'attenzione delle autorità competenti di Salerno.
Come si è arrivato, poi, alla sistemazione definitiva della toponomastica in tale località?
Con l’amministrazione del dottor
Luigi Gravagnuolo si istituì nel 2007, la nuova Commissione Consultiva che,
sotto la mia presidenza, lavorò alacremente: furono intitolate piazze e
vie come corso Palatucci, piazza Amabile e tante altre; ci fu inoltre la
sistemazione della zona di Sant’Anna con la suddivisione del territorio in
sedici vie comunali. Dopo ulteriori e più attenti sopralluoghi e riunioni degli abitanti della eridente frazione, si elaborò un piano toponomastico della località S.Anna e Petrellosa con l'ausilio di amministratore del luogo, quale l'amico Enzo Lamberti ed il geometra Carleo; dell'assistente della Polizia Locale Michele Lamberti.
Il piano fu, poi, da me sottoposto alla Giunta Municipale, che l'approvò.
Successivamente, durante l'amministrazione del dott. avv. Marco Galdi, dopo ben 25 anni di attenti lavori, finalmente, si è arrivati al riordino delle vie di S.Anna, auspice l'impegno determinante dell'assessore Enzo Lamberti, degno figlio della pedemontana località S.Anna.
Nella toponomastica storica da lei elaborata con la collaborazione di suo figlio Daniele, del prof. F.B. Vitolo, della dott.ssa Beatrice Sparano nonchè della mia, fu dedicato un capitolo a parte di ben 10 pagine (314-324) sul riassetto della toponomastica di S.Anna, con aggiornamenti ed approfondimenti?
Il secondo fiore all'occhiello delle Commissioni per la toponomastica della nostra città, meritava tale attenzione.
Tuttavia, il problema della toponomastica di tutto il territorio di S.Anna è stato realizzato solo in gran parte, per la difficile e complessa situazione delle vie sul territorio e per l'esistenza di numerose vie private: in quanto, come affermò un funzionario delle poste da me interpellato, se "nella strada privata il postino venisse morsicato da un cane nessun reclamo verrebbe accolto positivamente".
Attualmente il problema delle vie private rimane ancora irrisolto.Il piano fu, poi, da me sottoposto alla Giunta Municipale, che l'approvò.
Successivamente, durante l'amministrazione del dott. avv. Marco Galdi, dopo ben 25 anni di attenti lavori, finalmente, si è arrivati al riordino delle vie di S.Anna, auspice l'impegno determinante dell'assessore Enzo Lamberti, degno figlio della pedemontana località S.Anna.
Nella toponomastica storica da lei elaborata con la collaborazione di suo figlio Daniele, del prof. F.B. Vitolo, della dott.ssa Beatrice Sparano nonchè della mia, fu dedicato un capitolo a parte di ben 10 pagine (314-324) sul riassetto della toponomastica di S.Anna, con aggiornamenti ed approfondimenti?
Il secondo fiore all'occhiello delle Commissioni per la toponomastica della nostra città, meritava tale attenzione.
Tuttavia, il problema della toponomastica di tutto il territorio di S.Anna è stato realizzato solo in gran parte, per la difficile e complessa situazione delle vie sul territorio e per l'esistenza di numerose vie private: in quanto, come affermò un funzionario delle poste da me interpellato, se "nella strada privata il postino venisse morsicato da un cane nessun reclamo verrebbe accolto positivamente".
Lara Adinolfi
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